Sono arrivato a sperimentare EOS che avevo appena terminato il mio percorso di psicanalisi junghiana, fortemente voluto, con uno splendido professionista con cui ho sempre avuto un rapporto straordinario e che ora è un caro amico, nonchè uno dei miei “maestri di vita”.
La mia frase conclusiva di quel percorso era stata proprio “ora sento di volere intraprendere una via di cuore, nel cuore.”. Ho fatto EOS proprio perchè sentivo – e speravo – che questo trattamento avrebbe potuto instradarmi meglio in questo nuovo percorso.

Insomma, cercavo un nuovo inizio, se vogliamo una continuazione, ma con modalità diverse. Mi sono affidato al trattamento senza alcun tipo di pregiudizio, giudizio o idea di alcun genere. Ho deliberatamente evitato di cercare alcuna informazione al riguardo perchè non volevo che ci fosse nessun tipo di interferenza della mente, della cultura, dell’informazione.
Sono arrivato li nudo e senza muri. Non appena mi sono steso sul lettino e il trattamento è iniziato ho sperimentato uno stato mai provato fino a quel momento: non era un dormire, né un dormiveglia. Potrei definirlo come uno stato meditativo profondo, in cui ero completamente rilassato, dentro me stesso, vigile e dentro di me ma al contempo “fuori” da me, dal mio corpo, dalla mia mente.

Ho iniziato a sentire delle forti sensazioni fisiche alla base della schiena, come degli spasmi muscolari, ma senza alcuna sensazione di dolore. Sentivo anche una sensazione di calore che si propagava verso le gambe, una specie di brivido che le attraversava ad ondate, come se una specie di liquido stesse fluendo dentro le gambe stesse.
Successivamente alla fine del trattamento, senza che Darshana sapesse nulla della mia vita, era come se mi conoscesse da sempre. Mi ha raccontato cose di me che non avevo mai detto a nessuno. Così, come se fossi un libro aperto. In quel momento – cosa che mai mi era accaduta fino ad allora – ho sentito un’immenso calore nel petto e una gioia profonda. Mi sono visto dall’esterno: dentro di me provavo una cosa ma sentivo che c’era un altro me che parlava, a volte esprimendo scetticismo, paura, dubbi, richieste di affetto camuffate. Eppure, allo stesso tempo, ho sentito che mi potevo davvero fidare, che c’era una verità insondabile che il razionale non può cogliere, una verità che vedeva quanto siamo “programmati”, usati come burattini di qualcun altro che ha interessi ulteriori.

Una rivoluzione per uno totalmente laico come me, uno che ha sempre guardato con circospezione questo tipo di “cose” perché ho sempre voluto esercitare la scelta di essere maestro di me stesso, evitando qualsiasi forma di manipolazione esterna.
Improvvisamente non c’era più giudizio, non ero più in testa. Ero finalmente nel cuore, ed era la cosa che avevo sempre cercato da tutta una vita. La mia terza vita, quella vera, che ha cancellato i termini “empirico” e “scientifico” dal proprio vocabolario, era al suo primo giorno. Molte cose sono accadute da quel giorno. Ora la parola che uso di più è “grazie”, perché qualsiasi cosa che accade – adesso – è solo e soltanto un dono”.

  Carlo S.