Cellula Madre

GUARIRE LE RELAZIONI – LA VIA TANTRICA

Ci ritroviamo  per condividere un altro momento di appartenenza, di amore, di conoscenza, di nuova consapevolezza. Per arricchire le nostre giornate con sentimenti positivi, e nuova speranza per ogni nostro giorno nuovo giorno. Quando acquisiamo nuove conoscenze, diventiamo più forti, diventiamo più consapevoli, e sappiamo amare di più. Sappiamo condividere la bellezza che si crea nel nostro cuore.

Questo articolo , che può essere anche un atto meditativo attraverso le mie parole, tratterà delle relazioni di amore e come queste siano l’espressione di cosa siamo noi intimamente. Io la definisco “la via tantrica” cioè la conoscenza dell’intimità del cuore e quindi anche tutte le sue manifestazioni. È uno spazio di intimità, che si può creare quando noi entriamo in contatto con l’altro o che sia un amico, un’amica o che sia il compagno di vita, o che siano i nostri genitori, o che siano le persone che incontriamo sul lavoro. Quando incontriamo l’altro creiamo sempre uno spazio di intimità perché è un incontrare la vibrazione, è un incontrare il flusso energetico che attraverso quella persona mette in moto la legge spirituale. E l’altro, normalmente, non viene visto per come ci appare, ma in genere viene riconosciuto per come esso è veramente, quando c’è una via di amore, quando c’è una via tantrica quindi è riconosciuto con i sensi e non con la mente. Solo in quel caso si crea uno spazio di intimità.

Quando vediamo l’altro così come ci appare, cioè attraverso il velo della mente, in quel caso possiamo essere coinvolti emotivamente quindi con delle emozioni che possono anche alimentare la sofferenza. Però è un processo che ci permette anche di farci riconoscere nell’altro una parte di noi. Allontana così anche delle forme di aspettativa. Quando l’altro invece ci appare con i sensi, cioè con l’esperienza che non viene filtrata dal velo della nostra mente, siamo coinvolti con maggiore tenerezza, in espansione, con amore, con dedizione, con rispetto. Come quando si esplora un territorio alla scoperta di luoghi, in questo caso sono luoghi dell’anima dove riposare; quando si esplora il mondo dell’altro, il corpo dell’altro, in realtà noi stiamo esplorando noi stessi perché riconosciamo nell’altro a livello animico esattamente ciò che noi siamo. Paradossalmente, se l’altro lo sento rigido sto toccando la mia rigidità; se lo sento morbido, sto toccando la mia morbidezza. Nell’altro vediamo proiezioni dei nostri vissuti, nell’altro si vede il nostro mondo, per questo dobbiamo onorare gli altri perché ci permettono di vederci.

Il bambino piccolo non sa chi è, e quando parla di sé stesso lo fa in terza persona: “chi è che ha fatto questo?” e il bambino risponde: “Luca” – non dice- “sono stato io!” Dunque chi è che gli dà l’identità di sé stesso? Lo specchio del padre, lo specchio della madre finché, quando sarà più grande guardandosi allo specchio si riconoscerà, cioè quando quell’io saprà di essere lui e allora a quel punto Luca dirà “IO”. Come farà a riconoscersi? Lo farà piano piano attraverso gli occhi del padre e della madre e di tutte le figure che ha intorno – la società, le figure parentali, gli insegnanti, gli amici, i vicini di casa – tutto ciò che sarà la sua realtà potrà fargli dire “IO”.

Quindi, è un continuo specchiarsi. Per questo abbiamo bisogno di avere relazioni, di entrare in contatto con il mondo attraverso relazioni umane, non solo con la natura o con gli animali. Noi continuiamo a riconoscerci pienamente solo attraverso le relazioni. Non possiamo riconoscerci nella solitudine, o nel vivere sul cucuzzolo della montagna, nel vivere nella nostra torre d’avorio. Quando siamo a un buon punto del cammino di vita e quando possiamo riconoscere tutti quegli aspetti proiettivi che ci hanno determinato nei nostri incontri, nelle nostre relazioni, allora entriamo  nelle prime fasi della consapevolezza che potremmo anche definire “stati di risveglio”, come delle piccole prese di coscienza oltre il velo, quindi andremo poi a scegliere consapevolmente in cosa rispecchiarci, cioè di chi circondarci: scegliere gli amici, scegliere i collaboratori o definire meglio le relazioni all’interno della famiglia, i propri territori, ma fino a quel momento viviamo, nel tempo dell’adolescenza, della giovinezza,  un periodo capriccioso, incostante, irriverente, fragile, insicuro, aggressivo, però sempre esplorativo. Ogni cosa a suo tempo certo, ogni età ha il suo spazio, il suo territorio.

La via del tantra, che ho lungamente insegnato, è proprio la via del riconoscimento di ciò che noi siamo e quindi utilizzare quell’energia della kundalini – l’energia dell’Amore Cosmico – la stessa energia della sessualità come lo spazio del territorio dell’altro che ci permette di giungere a nuova consapevolezza. Noi stessi viviamo costantemente attraverso più corpi: il corpo fisico, il corpo emozionale, il corpo mentale, il corpo spirituale, tutti i nostri corpi sottili entrano in relazione l’uno con l’altro e noi a nostra volta entriamo in relazione con gli altri proprio attraverso tutti i nostri corpi e attraverso tutti i loro corpi. Questo è un concetto olografico che io insegno nei miei seminari di EOS.

Ogni qualvolta entriamo in contatto con l’altro attraverso lo sguardo, attraverso una stretta di mano e quindi anche attraverso una sorta di humus che l’altro ci dà: il profumo, il colore dei capelli, come si veste ecco, ogni qualvolta entriamo in contatto con tutto ciò, c’è uno scambio. Vedete, a livello animico c’è anche uno scambio di DNA.  Non è solo lo scambio del liquido seminale che presenta  scambio del DNA ma è anche lo sguardo, è anche l’altro così come noi lo percepiamo. Entriamo nella sua storia e l’altro entra nella nostra storia e così che si attua un nodo karmico, immediatamente, oppure si rivela un vecchio nodo karmico. Tutto ciò che incontriamo è karma, tutto è karma ma non è un vincolo, è un’esperienza, è tutta la storia che dobbiamo vedere, o rivedere, riprogrammare, rielaborare, amare.

Quando si parla di tantra, e questo io lo dico sempre, si parla di energia evoluta cioè abbiamo superato la parte istintuale quindi non è copulare con la vita in senso pulsivo, o con gli altri in senso pulsivo: farli propri attraverso il possesso, attraverso la prevaricazione, attraverso il controllo questo accade in tutte le relazioni. Quante relazioni nascondono aspetti di controllo e di pulsioni che appartengono alla parte istintuale. Quella parte istintuale del primo e del secondo chakra, ci serve ma per portare l’energia nello spazio del cuore: è il potere dell’amore che può farci espandere, l’amore come incondizionato servizio al Sé e non come copula compulsiva. Mi servo dell’altro, uso l’altro, lo controllo, lo domino, lo manipolo tutto questo non appartiene a una fase evolutiva che questo pianeta richiede, che questo tempo richiede, che la nuova umanità richiede. La via del tantra, così come la insegno, ci apre alla scoperta di noi stessi.

Ho conosciuto tante persone sul cammino, in quella che possiamo chiamare la via spirituale cioè la conoscenza dello spirito e del proprio anelito nei confronti dell’esistenza eppure queste persone pur conducendo un’ottima via anche con un buon intento, sono rimaste molto mentali e parlano di Dio, dell’universo, della coscienza ma in realtà non hanno sperimentato realmente, perché non vivono nello spazio del cuore ma vivono nello spazio della mente che le inganna, facendogli credere che conoscono ciò di cui parlano.

Lo spazio del cuore si apre quando due entità maschili e femminili si uniscono: Shiva e Shakti. Due entità che sono anche due Logos che appartengono ad una qualità dell’universo, ad una polarità maschile e femminile che però si unisce nell’Uno e dove si uniscono? Nel talamo del cuore, nella camera segreta del cuore.

Sono tante le tecniche o le vie che possono condurre verso l’acquisizione di questa unità delle polarità ma se si continua a creare con il conflitto della mente si continuerà a creare resistenza e non ci sarà fluidità. Se non c’è flusso non c’è tantra, non c’è kundalini. Quindi quando sei pronto ad allearti con la mente, a farla alleata – non in conflitto con essa ma alleata, con uno scopo però più alto – il controllo del piano mentale non è il controllo per ottenere, quella non è la via regale è una via molto povera che non porta da nessuna parte. Puoi avere successo anche ma è caduceo, non durerà nel tempo e nelle vite. Ti toccherà tornare, tornare, tornare.

Invece è la via regale, la sovranità che ci insegnano i Maestri è quella che dobbiamo mettere in atto. Certo non è semplice e non è totalmente chiara perché è una via da iniziati, non può essere una via da supermercato. La sovranità. Quando si fa una via regale, significa anche una disciplina del corpo, della parola, delle azioni (in tutto e per tutto), dei pensieri. C’è una qualità dell’espressione. È questo che determina il successo della pratica: la qualità.

Quando poi supererai il piano mentale e astrale sarai pronto per fare il passo dal terrestre al sottile. In questo ci sono delle tecniche meravigliose come il Kriya Yoga, la scienza della realizzazione o alcune iniziazioni potenti. Permettetemi di parlare dell’Energia che io veicolo e che insegno che è EOS-Energia Olografica Sistemica.

Avrete cura di voi stessi, svolgendo la via regale, dominando la mente, dominando la respirazione, dominando con alleanza, senza manipolazione e senza controllo e senza costrizione. Quando si riesce a entrare in connessione con la pituitaria, con la pineale, siamo nella cellula Madre. Lì abbiamo il famoso rocchetto del DNA. Pensate, se si rallenta ila respirazione fino a 8 volte al minuto, entriamo in quello spazio che si trova vicino alla ghiandola pineale dove è contenuta la Cellula Madre, quella che in EOS definiamo la Sorgente Madre, ed è tutto quello che noi siamo nell’infinitezza di ciò che noi siamo. Se poi scendi a un respiro di 4 volte al minuto, cioè respirare 4 volte in un minuto (è lentissimo!) entri in uno spazio extra percettivo, che ti fa entrare nello spazio dell’Uno.

Il dono dei Maestri che io reco, porta ad un livello di questo tipo ma ci vuole veramente onestà e verità del cuore. Non è apprendere una tecnica, ma è condividere un’esperienza. L’universo non ti dà niente in cambio di niente: quando tu sei pronto a dare tutto te stesso in cambio di …. niente, anche l’universo sarà pronto a farlo con te. Ma fino a quando tu richiederai a un altro ciò che tu ritieni essere la giusta ricompensa, quindi entrando in una sorta di logica dell’acquisizione, del volere, del denaro, una logica del “do ut des”, anche l’universo farà la stessa cosa con te. San Francesco andò in giro nudo, libero di tutto, offrendosi totalmente – in forma simbolica – e quello è stato il suo cammino verso il risveglio.

Quanto più sei disposto a dare tutto di te, in cambio di niente, tanto più entri profondamente in quello spazio del cuore – che possiamo definire dell’amore incondizionato – più siamo liberi, siete liberi, sei libero dalle tecniche perché ti incammini verso il risveglio. Attenzione, questo non significa che devi chiedere giustizia per ciò che porti nel mondo. Quando tu chiedi giustizia per ciò che porti nel mondo, chiediti quanto tu sia giusto. Questo è l’insegnamento che io reco, questo è il Codice della Nuova Genesi. Ciò che tu chiedi sei disposto a darlo? Ciò che tu ritieni di essere, sei disposto a donarlo? Quanto più entri in questo spazio più sei libero dalle tecniche e già sei verso il cammino della nuova consapevolezza, verso uno stato di risveglio, verso quello che potrà essere una illuminazione che arriverà quando non cercherai più di fare nulla, e lascerai solo alla Grazia fare! La Grazia ti illumina, e a quel punto scopri – come disse il Buddha – che l’illuminazione non esiste e farai un prossimo passo!

La tecnica ti può essere di aiuto, ma la via del cuore non richiede nessuna tecnica se non la resa incondizionata all’amore. II Divino è un’esperienza sensoriale, non può essere insegnata né può essere rubata, né può essere ingabbiata in codici, tecniche o letture. Risvegliare la kundalini – quando insegno la via del tantra – è un’esperienza. Ciascuno può risvegliare kundalini in sé stesso, entrando nello spazio del cuore, accompagnato chiaramente dall’ intento. La via del cuore non richiede nessuna tecnica se non la resa incondizionata all’ amore.

Darshana P.Tedesco

Di |2020-01-08T12:15:35+00:00Gennaio 8th, 2020|Blog|0 Commenti

Acqua di Luce e di Guarigione

OMNIA- Accademia del Risveglio

Sat Sang esperienziale con Darshana P.Tedesco

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua

Acqua di Luce e di Guarigione

Milano- Venerdì 22 marzo 2019 ore 18,30-20,30

c/o Centro Il Mandala-Passo Buole 6– (zona P.le Lodi)

La serata sarà dedicata ad un interessante approfondimento, con immagini e testimonianze,  sulla coscienza d’amore dell’Acqua di Luce EOS, informata con la vibrazione-emanazione della Sorgente di Guarigione Olografica Bio-Cosmica.  Dopo le ricerche di Masaru Emoto, molti scienziati sono favorevoli al riconoscere all’acqua la capacità di “sentire” l’informazione che la circonda, con cui entra in contatto, e di mantenere e conservare una “memoria” che può trasferire a chi si nutre di essa.

L’acqua è informata, cioè contiene i dati del campo universale, oltre a quelli dei campi delle specie animale, vegetale, minerale, dell’astro inteso come Cellula Madre Pianeta, Galassia, fino ad arrivare alla Cellula Madre Sorgente. L’acqua contiene tutte queste informazioni, quindi, in fieri, il piano evolutivo della Sorgente. Per questo motivo è possibile affidarle la guarigione. Il corpo umano è composto dal 70% – 80% di acqua, per cui l’assunzione di una quantità adeguata di acqua pura, o di acqua informata, rappresenta di per sé un fattore di auto guarigione.

ACQUA COME SPIRITO

L’utilizzo dell’acqua informata, con codici di luce, assume una frequenza, altamente spirituale e sacra, che va a riallineare il soggetto all’intento più alto del Divino Sé. Un semplice percorso di crescita interiore per ritrovare equilibrio, risoluzione e la giusta vibrazione armonica nella propria vita, con intento di unità e realizzazione..” tratto dal blog di Darshana. Leggi di più

Al termine della serata che offrirà anche momenti di meditazione e di allineamento, sarà distribuita l’Acqua di Luce Eos, con le indicazioni di come riprodurla ed usarla per il proprio riequilibrio.

Ingresso aperto a tutti – contributo euro 10 compreso tessera

Info 3332209959

Di |2020-03-26T14:01:09+00:00Marzo 11th, 2019||Commenti disabilitati su Acqua di Luce e di Guarigione

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