Per alcuni la vita umana non ha prezzo, per altri vale poco o nulla. Il valore e il “ prezzo” di un uomo, di una donna, di un bambino, vengono stabiliti da leggi del mercato cui nessuno pensa. Si tratta nella maggioranza dei casi di applicare un prezzo: un’assicurazione, un riscatto, lo sfruttamento di corpi e risorse, la captazione di coscienze e di anime.

E’ prassi politica ed economica di quantificare il valore della vita degli esseri umani sulla base della capacità di produrre reddito.

Si può definire “umano” un mondo che “normalizza” le disparità tra esseri umani, tra popoli, tra nazioni? Che “regno” è questo dove molte vite valgono più delle altre. Chi è il reggente di questa aberrazione? Quale mente umana ha generato questo mostro?

Che fortuna che siamo italiani, sento dire a volte. Un popolo di eroi, artisti, filosofi, economisti, letterati… Ma oggi, sì, proprio oggi, stamattina, quanto vale la vita di un italiano?

Per la legge del mercato vale in media circa 342 mila euro all’anno. Lo dice l’Istat, istituto nazionale di statistica. Gli economisti lo chiamano “stock di capitale umano” .

E’ stimato che questo “stock” è proporzionale al Pil del Paese, e non è uniforme nella popolazione ma segue curve statistiche e logaritmi. Infatti la vita di un anziano ha meno “ valore economico” di un giovane che ha davanti a sé più anni per lavorare e produrre economia.

Per l’economista William Viscusi dell’Università Vanderblit (Usa), in Italia la vita pesa 4,71 milioni di euro, molto meno rispetto alle Bermuda dove è calcolata in 15,5 milioni, ma sempre meglio che in Burundi, dove un uomo vale 45mila dollari.” (Fonte Adnkronos)

E tu utente della rete, quanto vali per la legge del mercato di “ pensieri e azioni”?

Ogni servizio connesso alla rete ha ‘valore’ se ha una buona base di utenza. Le grandi aziende 2.0 devono la propria valutazione di mercato grazie al grande numero degli utenti iscritti che utilizzano il servizio e dal ricavo medio che è possibile incassare da ogni utente. Qualsiasi servizio sulla rete ‘non esiste’ se gli utenti non lo conoscono e se la numerosità dei suoi “clienti” non è elevata. Come a dire che per il mercato non ha valore quello che pensi e che scrivi ( o almeno non solo), ma la quantità di utenti che scrivono e i loro ‘interessi’, non come valore della coscienza, ma come valore di mercato.


Oggi la parola d’ordine è profilazione: normalmente se possibile, insieme all’indirizzo di posta elettronica si raccolgono almeno 5 altri dati (sesso, età, provincia di residenza, titolo di studio e professione) per poi abbinarli e incrociarli con la rete di amicizie dell’utente, con i posti che frequenta e con i contenuti che gradisce. E
voilà!

E statisticamente quanto vale la vita di una donna italiana? Vale meno di quella di un uomo. Sempre per l’Istat, il valore pro-capite maschile in età giovanile è pari a 453mila euro, mentre quello femminile quasi la metà: 231mila euro. E allora quanto vale la vita di una donna italiana di 60 anni in termini di valore economico- assicurativo? Meno di 50 mila euro. Se proprio vogliamo abbondare.

Una VITA, una vita intera! Intera come interezza, coerenza, onestà, dedizione, quanto vale per la legge morale?

Dovremmo chiedere lumi all’eccelso filosofo Kant per una “formula della morale”. O scomodare studiosi, teoretici e teologi per una “formula della fratellanza” e dell’equità del valore di una vita umana, di TUTTE le vite, di ogni specie.

Ma la genesi e l’evoluzione umana non è solo sviluppo culturale, economico, insieme purtroppo all’oscena lotta emancipativa che ha caratterizzato questa specie. E’ saper riscrivere la propria Storia, accettando le diversità, piuttosto che le disparità, ripagando il colonialismo che ha depredato ( e lo fa ancora seppure con modalità differenti) con la multiculturalità partecipe e condivisa.

Il peso e la misura delle cose del mondo, compresi i nostri corpi, non avrebbero nessun valore se non ci fosse una Coscienza che non è astrazione religiosa, filosofica, profitto economico o politico, ma è il Respiro dell’Universo come ricchezza totale, fonte equipollente, inesauribile, incommensurabile. Per Tutti. Partendo da questo Valore comune può iniziare il nuovo progetto dell’Umanità. Ma questa è un’altra Storia…”

Darshanaji – 23 febbraio 2021