Rispetto al passato, questo nuovo modo di intendere la medianità ha comportato una notevole facilitazione e diffusione del fenomeno. Ad un osservatore esterno, una seduta di channeling può apparire effettivamente non più impegnativa di una passeggiata nel centro storico.

Niente più tavolini che si alzano, sedie e mobili che si muovono, cambiamenti di voce, apparizioni di spettri ed altri strani fenomeni. Adesso, il medium della Nuova Era, detto “canale” o “veicolo”, entra generalmente in un leggero stato di trance (o al massimo una trance profonda, ma sempre molto tranquilla) e comincia a parlare con la sua voce (magari cambia un po’ l’inflessione), presentandosi come un’entità disincarnata o come un’extraterrestre proveniente da una lontana galassia e dicendo cose più o meno strane o interessanti, ma difficilmente più strane o più interessanti di quelle che si trovano in molti testi New Age.

In effetti, mentre un tempo, per convincere la gente, un medium fraudolento doveva produrre quantomeno dei trucchi ingegnosi, oggi ad un “canale” in cattiva fede può essere sufficiente rilassarsi, affermare di essere il tipo di entità di cui sopra, snocciolare qualche storiella di fantascienza o una dottrina spirituale creata mettendo insieme nozioni tratte da vari libri per attirare un seguito più o meno numeroso e guadagnare un bel po’ di soldi (in Italia, il prezzo di una seduta di channeling può arrivare ai 100 euro).

Tuttavia, non è il caso di liquidare frettolosamente il channeling come un fenomeno di moda privo di sostanza perché, ad un esame più attento, ci si accorge che contiene degli elementi di grande interesse. Il fatto che sia facile imbrogliare non significa che tutti debbano farlo. Le parole di molti canali, ma anche il fenomeno del channeling in generale, invitano a riflettere seriamente sui cambiamenti che stanno accompagnando l’Era dell’Acquario. Vediamo in che modo.

LE ORIGINI

Innanzitutto, come nasce il channeling? La psicologa americana Kathryn Ridall, praticante oltre che studiosa di questa disciplina, ne fa risalire le origini alle antiche culture sciamaniche, in cui gli sciamani entravano in trance per mezzo di canti e danze per fondersi con gli spiriti degli animali e imparare ad usare i loro poteri.

Anche nell’antica Grecia, dei veicoli specificamente addestrati, i cosiddetti oracoli, entravano in uno stato di trance profonda in cui potevano ricevere i messaggi degli dei. Nel diciottesimo secolo, troviamo invece il celebre sensitivo svedese Emmanuel Swedenborg, che trascorse l’ultimo decennio della sua vita conversando con gli spiriti e con gli angeli.

Per quanto riguarda il secolo successivo, la Ridall fa riferimento alla fioritura di fenomeni spiritistici (dalle sorelle Fox a Florence Cook che materializzava le forme degli spiriti guida), ma bisogna operare una distinzione molto importante tra lo spiritismo e il channeling. Lo scopo degli attuali veicoli non è contattare gli spiriti dei defunti, come facevano invece di solito i medium dell’Ottocento, bensì attrarre delle guide esistenti in dimensioni superiori alla nostra e generalmente mai incarnatasi in un corpo umano.

Uno dei primi medium a raccogliere messaggi spirituali da parte di evoluti esseri disincarnati fu, agli inizi del nostro secolo, l’americano Edgar Cayce. Il celebre Profeta Dormiente, come veniva chiamato, entrava in un profondo strato di trance nel quale veicolava informazioni che gli permisero poi di scrivere alcuni libri di carattere medico ed altri su Atlantide, il “continente perduto” e sui possibili futuri cambiamenti spirituali e geologici della Terra.

Agli anni Cinquanta risale, invece, il fenomeno Eva Pierrakos, la celebre sensitiva di origine austriaca che canalizzò gli insegnamenti di una Guida spirituale e li raccolse nelle 258 “lezioni” di uno straordinario cammino spirituale denominato “Il Sentiero”.

A metà degli anni Sessanta, poi, Jane Roberts entrò in contatto con un’entità chiamata Seth che, nell’arco di circa un ventennio (la Roberts è scomparsa nel 1984), le trasmise abbondante materiale sulla natura della realtà personale e collettiva, della creatività e dell’io multidimensionale dell’essere umano. La Roberts raccolse e diffuse con grande successo questo materiale in una ventina di testi, in parte pubblicati anche in Italia.

Negli anni Settanta si sviluppò, soprattutto nel nostro Paese, un’altra corrente di channeling che ancora oggi vanta diversi seguaci. L’iniziatore fu il maestro indiano Baba Bedi (il padre di Kabir Bedi, il celebre Sandokan televisivo) che, trasferitosi in Italia, fondò a Milano il Centro di Filosofia Acquariana, nel quale fino al 1993, anno della sua scomparsa, diffuse la sua dottrina e insegnò, tra le altre cose, quella che egli definiva la “comunicazione con gli spiriti sacri”, ovvero la “versione indiana”, senz’altro più antica, del channeling.

Negli ultimi dieci anni, il channeling – o “comunicazione interiore”, come lo definisce la Ridall – sta vivendo un periodo di popolarità sempre crescente. Ci sono tantissime persone che lo praticano per professione ed offrono consultazioni e seminari ad una clientela sempre più vasta. Un po’ ovunque, soprattutto negli Stati Uniti, si tengono corsi su come diventare “canali”. “Forse l’aspetto più interessante di questo fenomeno”, scrive la dottoressa Ridall in Veicoli di luce, “risiede nella sua democraticità.

Per quanto siano emerse alcune ‘celebrità, la maggior parte dei veicoli afferma in tutta sincerità che chiunque può avere accesso diretto agli insegnamenti spirituali. Mentre in alcune culture la comunicazione interiore è stata considerata dominio assoluto di un’élite di persone o qualcosa fuori dell’ordinario, al giorno d’oggi viene considerata una capacità che ciascuno di noi possiede”.

I “CANALI”

In effetti, è proprio questa una delle principali novità del channeling, e anche, forse, il motivo principale della sua diffusione: ognuno può diventare un “canale”, basta che ci creda, si rilassi e provi a fare certi esercizi. Come si sostiene nella maggior parte degli insegnamenti New Age, tutti possiamo avere accesso a forme di conoscenza superiore, purché riusciamo ad abbandonare le nostre resistenze e ad aprirci alla Verità.

E infatti, gli attuali veicoli non sono più circondati da quell’aura di mistero e di fascino che rendeva speciali i medium del passato. Sono persone comuni e ci tengono ad essere considerate tali, affermano di non riuscire a spiegarsi ciò che gli accade e di non tenerci neppure troppo a farlo.

Come il trentacinquenne Thom Elkjer, uno scrittore e pubblicitario di Oakland che da qualche anno canalizza Mithra, una misteriosa entità assai restia a parlare di sé, se non per dire di essere coinvolta nella dimensione fisica pur non facendone parte. Da quando pratica il channeling, Elkjer non si sottopone più a sedute di psicoterapia e la maggiore conoscenza di sé che ha acquisito grazie ai consigli personali di Mithra gli ha permesso di sentirsi più forte.

Contatta la sua entità non più di due o tre volte la settimana e, quando lo fa, va in uno stato di leggera trance ma rimane perfettamente cosciente. “Quando comunico in una seduta cui assistono altre persone”, racconta, “lui parla attraverso di me ad alta voce, il che non avviene mai quando lo contatto privatamente. E’ come ascoltare qualcuno che stia parlando, anche se non ci sono le onde sonore”.

Il celebre veicolo Jack Pursel, che da più di vent’anni canalizza l'”essere di luce” Lazarìs, cade invece in uno stato di trance così profonda che poi, quando ne esce, non ricorda nulla di quanto è accaduto né di cosa ha detto l’entità. “Per me è come essere profondamente addormentato”, confessa Pursel. “Può trascorrere un’ora o due, ma io al risveglio ho l’impressione di aver chiuso gli occhi e di averli subito riaperti”. “Intervistata” da Maria Rosaria Omaggio nella sua trasmissione Incredibile, andata in onda nel 1988, l’entità Lazarìs spiegò così lo stato del canale durante la trance: “Mentre noi siamo qui ad occupare il suo corpo, Jack Pursel si trova in uno stato di riposo sul piano causale, quello che viene dopo il piano fisico e il piano astrale, dove tutte le cause e gli effetti si collegano”.

In uno stadio intermedio tra questi due estremi si colloca Darryl Anka, un illustratore americano che da quasi vent’anni canalizza Bashar, un’entità che dice di provenire dal pianeta Essassani, a circa 500 anni luce di distanza dalla Terra in direzione della costellazione di Orione. “Resto cosciente”, afferma Anka, “ma non come lo sono di solito. E’ un po’ come sognare. Quello che ricevo quando mi trovo in uno stato di trance è così travolgente in termini di immagini, di emozioni e di energia da non potersi immaginare. E’ come se fossi ad un concerto, mi sentissi trasportato dalla melodia ed immaginassi una storia mentre questo avviene”.

Per la quarantenne californiana Sanaya Roman, che è in contatto da quasi quindici anni con la sua guida Orin, canalizzare è “come ritornare a casa, è l’esperienza più rasserenante, amorevole e compassionevole che ci possa essere. Mi sento come adombrata da una presenza più grande, un po’ come alcune persone dicono di sentirsi quando pregano”.

tratto da Stazione Celeste , autore Giampiero Cara

http://www.stazioneceleste.it/articoli/fenomeno_del_channeling.htm