Per guarire la Terra attraverso la trasmutazione, dovete essere disposti a fare appello al Divino che è in voi, e unirvi alla vostra comunità per creare l’energia capace di trasmutare l’ambiente in cui vivete .
Per trasmutare l’energia noi dobbiamo attingere al Divino che è in noi. Quindi giungere pienamente al centro di noi stessi . Lo posso incontrare se vado verso me; se non vado verso me io non posso incontrare il Divino che è in me; perché il Divino che è in me non è fuori di me .
Cercare, cercarsi…Dove possiamo arrivare?
Non dobbiamo andare da nessuna parte, perché siamo già dove ci troviamo. Questo viaggio è esattamente dentro di noi : è stare dove noi siamo. Thomas Elliot, nella poesia Quattro quartetti splendidamente ci insegna il senso di questo continuo ricercare, mettersi in viaggio giungere in un luogo e poi scoprire che era esattamente il punto da cui sei partito . Quindi, in realtà, tutto il percorso era per trovarsi.
Come il nostro andare verso Dio, e cercarlo, cercare il senso di quello che facciamo, non è altro che giungere a noi stessi.
Più sei al centro di te stesso, più stai portando avanti il cammino. Il cammino è quanto più sei al centro di te.
Trovare lo spazio interiore e stare al centro di te… noi siamo costantemente triturati dalle cose da fare, il lavoro, la famiglia, il denaro.. A volte proprio non abbiamo il tempo materiale, fisico, di fermarci. Bisogna fermarsi un po’ più spesso . A un certo punto, se non lo si trova, è la vita stessa che ti ferma; in qualche modo si impone.

In questo tempo accelerato e caotico, stiamo in qualche modo allontanandoci dalla ricerca di chi veramente noi siamo . Solo trovando, scoprendo questo divino in noi possiamo veramente accedere alla trasmutazione e allora operare tutti i fenomeni.
Dialogare con il Divino come se fosse un amico . O come se foste voi stessi, davanti a uno specchio…
Questo è un esercizio che potreste fare tutti i giorni per una settimana.   Porvi davanti ad uno specchio e guardarvi per 11 minuti. Dopo i primi secondi vi vedete… poi cominciate a riconoscerci, poi potreste aver paura di ” vedervi” veramente e non averne voglia…a volte lo specchio viene perforato dallo sguardo e vai oltre, vedi anche oltre ..
Incontratevi, in questi 11 minuti potete anche parlarvi, però non usate la parola per allontanarvi dalla semplice osservazione, vedrete che potete riconoscervi, potrete magari anche vedere vostro padre o vostra madre, potrete vedere delle cose di dolore, per esempio, o, invece, delle gioie .  Non allontanatevi da voi facendo eccessivamente smorfie , perché è una cosa che facciamo anche con gli altri. Quando siamo con una persona la mimica facciale a volte la usiamo per mascherarci…questo ci allontana dall’altro, non ci avvicina. Perché ciò che dobbiamo creare è semplicemente uno spazio di ascolto tra i nostri occhi e lì ci si comincia a “vedere”, mentre la mimica è un allontanare , non è un avvicinare. Anche la gestualità, la gesticolazione è un allontanare……….
Quindi, incontratevi per 11 minuti davanti ad uno specchio….varcate la soglia del vostro spazio interiore…
Energeticamente questo è un tempo di passaggio in cui niente più sarà come prima , anche se molti si ostinano a far finta di niente, soprattutto, prima di questo passaggio, di questa transizione, noi dobbiamo incontrarci , ed anche incontrarci con il nostro Divino.

Non ci sarà nessun processo di trasmutazione se non incontriamo il Divino che è in noi; il Divino che è in noi non è un oggetto esterno : il divino che è in noi è noi.

Io non posso conoscere il Divino che è in un’altra persona perché ci sono sette miliardi di Divini come, giustamente dice Baghavan. C’è un Divino in ognuno , però questo insieme di Divini fanno il collettivo del Divino, di ciò che Dio è… Per questo è un Dio di tutti!
La sua forma nelle diverse tradizioni, sono proiezioni della cultura di ciascuno, che poi diventano proiezioni di un popolo .
Quindi  andare profondamente alla ricerca di sé , del Divino che è in sé, per operare la trasmutazione. Ecco perché Gaia ci ha detto “Incontriamoci con gli antenati”; perché , per sapere chi sono, devo sapere da dove vengo, sei identificato attraverso i tuoi avi. ( channeling da Gaia n.d.r.)

Lo specchio non mente. Sono modi di dire…Lo specchio non mente; quindi la ricerca di sé e del Divino che è in sé è la ricerca della verità, perché quando sei là davanti allo specchio della tua anima, tu sei tu e non c’è nient’altro. Non ci sono più giochi; non ci sono più proiezioni.
Quindi lì è uno spazio di verità che viene richiesto, questo è l’aspetto più difficile. Il Divino ci impone uno spazio di verità, non può essere altrimenti ; non può fare il nostro gioco …

Uno degli ultimi insegnamenti di Baghavan dice proprio questo : il Risvegliato vive l’esperienza di Dio con l’emozione; il non risvegliato lo vive con la mente.
L’esperienza di sé è un’emozione; allora si capisce anche il corpo emozionale a che cosa serve: a fare l’esperienza di Dio. L’esperienza del Divino è un’emozione.

Con l’esperienza di Dio attraverso l’emozione facciamo l’esperienza della totalità dell’esistenza…..
Quando sei arrabbiato qual è l’elemento naturale che ti può venire in mente? Il fuoco.
L’esperienza dell’emozione è un veicolo per essere totalmente connesso a tutto ciò che è. E’ un veicolo per fare l’esperienza del Divino in tutto ciò che è … in realtà noi non stiamo cercando altro che unirci con Dio…quando incontreremo il Divino in questo incontrare noi stessi, genereremo il Figlio : nel nome del Padre, del Figlio… dello Spirito Santo.
Allora creeremo il Sacro Figlio e saremo pronti per la trasmutazione …saremo noi stessi substantia: io mi genero quando incontro il Sacro Figlio.

….Dobbiamo essere disposti ad essere veri , integri, perché questo è richiesto dalla Maestria del nostro cuore, lo specchio della nostra anima…

Darshana degli Elohim – dalle meditazioni e channelling