La Natura terrestre e l’Universo sono la cornucopia della Creazione.

Le mie due cagnette giocavano in giardino al primo sole del mattino. Dall’albero di susine è caduto un frutto e la cagna più anziana lo ha annusato. L’altra, con fare curioso, si è avvicinata. L’anziana ha ringhiato: preciso segnale di off limits. «Questo è mio!» ….Ha sembrato proferire, addentandolo.

La piccola l’ha guardata come se non ci credesse. – «Ma come! Un attimo fa giocavamo e ora, per una susina, la nostra amicizia e fratellanza va in frantumi?- »

Di lì a poco un altro frutto cade poco più in là. E allora questa volta la piccola fa per afferrarlo, ma la cagna grande ringhia di nuovo. – «Molla l’osso, anche quello è mio!», – sembra urlare legittimata dall’anzianità e dalla stazza. La piccola sospende l’azione, come se stesse pensando. Lascia la susina e si allontana. La grande si dimentica per un attimo la prima susina che già aveva sbocconcellato un po’ e si precipita ad afferrare la susina lasciata dalla piccola cagna ubbidiente che, però, furbescamente, con guizzo repentino, mentre la grande è intenta alla nuova susina, le sgraffigna la precedente e scappa via, mangiandosela in fretta, con gusto, quasi a sberleffo dell’amica che la guarda incerta sul da farsi.

Osservo con un sorriso la paradossale scenetta, pensando a quante volte anche gli umani giochino a farsi simili sberleffi, non rispondendo però solo a regole e codici di un istinto, ancora latente, dell’essere stati “bestie”, ma molto spesso, consapevolmente e con cattiveria, agiscono con stupida e aberrante avidità.

Mi avvicino all’albero e do un leggero scossone. Cadono giù una trentina di susine. Le cagne restano interdette. Corrono entrambe. La grande ne afferra una e ringhia forte. La piccola , timidamente, ne afferra un’altra. La cagna grande molla la susina che ha in bocca e abbaia, allora la piccola lascia cadere la sua susina e si allontana. La grande va ad afferrare proprio quella, noncurante del fatto che potrebbe scegliersene un’altra tra le tante cadute. Infatti, la piccola la guarda e di tanto in tanto sbircia la miriade di susine a terra. La grande, compiaciuta del suo territorio salvaguardato, si allontana mangiando la sua susina, frutto della sua autorità soddisfatta, mentre la piccola cagna rimane lì, tra le tante susine. Ne annusa un po’, si accovaccia e ne mangia un paio.

Mi avvicino, raccolgo le altre e penso: « “Ce n’è per tutti, come sempre”. »

Se solo l’Uomo sapesse riconoscere la cornucopia dei frutti della natura, senza selvaggiamente approfittare di essa e l’uno dell’altro, quei frutti basterebbero per tutti.

Non posso non pensare al messaggio del Maestro:

 Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto …”

Non era il suo corpo che offriva, ma il Corpus Dei! La NATURA!!

Il Corpo di Dio è la Natura, offerta agli uomini in sua memoria. Ci sono frutti per TUTTI! E piante e alberi e grani e terre. Prendetene e coltivate nell’abbondanza condivisa! Nella redistribuzione delle risorse, nel principio equanime della giustizia.

La Natura di cui essere custodi, in una più ampia visione galattica e non predatori scellerati che si uccidono tra di loro per un pezzetto di confine in nome di “territori” e leggi che recitano tolleranza, ma praticano guerre!

“…questo è il mio corpo offerto …” Il Corpus Mundi, il corpo celestiale dell’Universo, la magnificenza e il mistero del Creato e dei suoi abitanti!! In una convivenza armonica ed eterna.

” Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue …”

Quel sangue è il plasma della Terra, i suoi fiumi, i suoi laghi e mari, e ogni corso d’acqua che bagna le rive arse delle labbra del mondo.

Tra animali non si nega l’acqua. Branchi diversi di specie si abbeverano alla stessa fonte. E gli umani terrestri, invece, mettono lucchetti alle fonti, all’abbeveraggio energetico che garantisce il funzionamento delle sue industrie, a scapito delle brocche dei fanciulli inermi del mondo!

“...per la nuova ed eterna alleanza….”

Alleanza, condivisione, compartecipazione, cum passion…compassione.

Forse anche di questo parlava il Maestro, di un’ alleanza che significhi Unità di intenti tra tutti e non accumulazione tra pochi.

Il Patto di Alleanza Cosmica è il suono di una frase che per molto tempo è riecheggiata nella mia mente, nel ricordo delle mie prime canalizzazioni dal Melkisedek-Il Sempre Veniente.

Un nuovo patto andrà scritto tra i popoli di questa Terra, tra coloro che sapranno manifestare il senso profondo delle parole rivelate.

“...Fate questo in memoria di me.”

In memoria del Figlio di Dio come Figlio dell’Uomo.

Che sia preservata la memoria del Dono, della Vita e dei frutti dell’Anima, quando vivono in relazione armonica con il Tutto!

©Darshana degli Elohim di Luce- Stella del Melkisedek – agosto 2014

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Leggete anche i versi della poetessa americana Patti Masterman, una poesia che ha

una certa affinità con questo articolo.

Corpus Mundi

We are the life’s blood of the corpus mundi

We are the consciousness that’s flowing itself

Through the labyrinth; the traffic that moves

Along the venues, carrying commerce of the living

And when we stop or die; replaced instantly by others

So that the greater organism does not cease

Because of a few omissions, or errors of code

As our body also is composed of many subdivisions and departments

And itself would not stop operating due to tiny flaws

And those parts too have their own mirroring armies,

Little foot soldiers, guarding the gates of the kingdom

Monitoring the blood flow that protects life, even as we

Ourselves, are the flowing blood of the corpus mundi.

By Patti Masterman